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Alessandra Casale

La comunicazione annuale dei titolari effettivi a registro sospeso: perché non si capisce niente?

Farla o non farla? Questo è il dilemma…



Siamo giunti a ottobre e molti si stanno domandando se, a distanza di un anno dall’introduzione del Registro dei titolari effettivi e della consequenziale scadenza, si debba procedere o meno alla conferma della titolarità effettiva.


Il Registro dei titolari effettivi: dal 2022 ad oggi…


Nel marzo 2022 veniva emanato il Decreto n. 55/2022, con il quale si delineavano i tratti salienti del Registro dei titolari effettivi. Per la pubblicazione del decreto 16/03/2023 e il decreto 20/04/2023, volti ad integrare le funzionalità e l’utilizzo del registro stesso, avremmo dovuto aspettare giugno 2023, ma era chiaro che qualcosa stava per cambiare.


A seguire, il 9 ottobre 2023 veniva pubblicato il Decreto attuativo del Registro dei titolari effettivi, mentre il giorno successivo venivano avviati i 60 giorni per la comunicazione da parte dei soggetti obbligati (società di capitali, persone giuridiche private riconosciute, trust es istituti affini).  Quindi, dal 10 ottobre 2023 i legali rappresentanti, anche con l’ausilio dei professionisti, si sono prodigati nella comunicazione dei titolari effettivi - che, stando a quanto stabilito dal Decreto attuativo, doveva necessariamente essere effettuata entro l’11 dicembre 2023, pena sanzione amministrativa.

Tuttavia, quasi al termine dei 60 giorni previsti, il TAR Lazio, a seguito della presentazione di una molteplicità di ricorsi contro il Registro dei titolari effettivi così come previsto e organizzato, emanava un’Ordinanza con la quale sospendeva i termini per la comunicazione obbligatoria.


A seguito dell’udienza di marzo 2024, il TAR Lazio nell’aprile 2024 ha emesso una Sentenza con cui non solo ha rigettato i ricorsi proposti che avevano indotto l’Ordinanza, ma ha specificato anche la platea di soggetti da ricomprendere nel concetto di “istituti affini al trust”. Con tale Sentenza, decadendo l’Ordinanza sospensiva precedentemente emessa, l’obbligo della comunicazione ripartiva là dove si era fermato. In molti, in questo brevissimo frangente, chiedevano al Ministero dell'economia e delle finanze (MEF) di intervenire e di dichiarare una proroga dei termini; di contro, il Ministero si dichiarava incompetente, rinviando alla Camera di commercio questo incombente. La Camera di commercio, però, taceva.


Nel frattempo i “ricorrenti soccombenti”, infelici e insoddisfatti del risultato ottenuto avanti al TAR Lazio, proponevano ricorso avanti la Corte dei Conti; la quale, preso atto del contenuto dei motivi di appello, a sua volta emetteva Ordinanza sospensiva del Registro dei titolari effettivi, fissando udienza alla fine di settembre 2024. A oggi non è ancora stata depositata la Sentenza da parte della Corte dei Conti e, di conseguenza, l’Ordinanza sospensiva è ancora in essere.



La comunicazione al Registro dei titolari effettivi secondo le Camere di commercio


Nonostante l’intervento dell’Ordinanza sospensiva della Corte dei Conti, il Registro dei titolari effettivi è sempre rimasto attivo, salvo per quanto concerne l’accreditamento e la consultazione dei dati ivi contenuti.


Secondo la Camera di Commercio, infatti, i soggetti obbligati devono necessariamente portare avanti le comunicazioni di variazione dei titolari effettivi (entro 30 giorni dalla variazione) o di prime comunicazioni per i neocostituiti (entro 30 giorni dalla costituzione), secondo le disposizioni di legge. Tant’è che invitano tutti i soggetti obbligati anche a procedere, nel termine dei 12 mesi previsti dalla normativa, alla conferma dei titolari effettivi già comunicati.



La mancata sospensione del Registro dei titolari effettivi: le altre posizioni (UN.A.FI, CNDCEC, UE)


Dall’emanazione dell’Ordinanza del Consiglio di Stato, UN.A.FI (Unione Affidatari Fiduciari) sta gridando a gran voce la sospensione di tutte le attività del Registro. Tanto che, dopo aver preso atto della possibilità di continuare a inviare le comunicazioni e l’assenza di provvedimenti in merito da parte della Camera di Commercio, ha presentato molteplici reclami al Garante della Privacy, affinché intervenisse a tutela dei dati comunicati e dei soggetti interessati.


In particolare, nei reclami proposti al Garante della Privacy, UN.A.FI sottolinea l’acquisizione illegittima dei dati trasmessi anche in violazione dei diritti di ogni singolo titolare effettivo, in assenza di prove circa il consenso della loro trasmissione da parte dei soggetti che hanno proceduto alla comunicazione, oltre ad un arricchimento ingiustificato della Camera di Commercio per gli oneri delle comunicazioni illegittimamente ricevute.


Anche l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) è dell’idea che sia necessario attendere la decisione del Consiglio di Stato prima di procedere a qualsiasi tipologia di comunicazione al Registro dei titolari effettivi, in quanto, a suo dire, è possibile che la Sentenza travolga anche l’intero DM 55/2022 e, quindi, l’impianto del Registro dei titolari effettivi.


In questo limbo italiano, l’Unione Europea (UE) ha pubblicato il tanto atteso AML Package, all’interno del quale la Direttiva AMLD6 sottolinea come “le informazioni trasmesse al registro centrale” della titolarità effettiva devono essere “accurate, adeguate e aggiornate”; in altre parole, l’UE insiste affinché gli assetti proprietari e di controllo dei soggetti obbligati siano sempre aggiornati, così da permettere in ogni momento la verifica delle informazioni fornite. Ecco, dunque, che da parte dell’Europa non c’è alcun passo indietro circa la necessità di istituire il Registro dei titolari effettivi, ma solo l’affermazione di un necessario allineamento e coordinamento per tutti gli Stati membri.



In conclusione…


Siamo, quindi, davanti a due fronti opposti: da una parte le Camere di Commercio che vogliono portare avanti il Registro dei titolari effettivi, nonostante la presenza di un’Ordinanza sospensiva; dall’altra i rappresentanti di alcuni soggetti obbligati e i professionisti chiamati in ausilio alla comunicazione che vogliono attendere ulteriori chiarimenti e tutele. Sta, dunque, alla Corte dei Conti chiarire se il Registro dei titolari effettivi tornerà in auge così come previsto dai Decreti già emanati o dovrà essere modificato. L’unica cosa certa è che la strada è ancora lunga e tutta in salita…


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